Sicuramente vi sarete spesso chiesti perché una dipendente affettiva viene così intensamente attratta da un narcisista e perché l’incastro tra i due sembra essere così magico, unico, indissolubile...
Immaginiamo una coppia di ballerini.
Si parla di “Danza della Codipendenza”: un rapporto intrinsecamente disfunzionale, che richiede due partner opposti ma complementari: uno compiacente, che crea la codipendenza, e uno controllante.
Come per una coppia di ballerini esperti, i ruoli di entrambi sono perfettamente sincronizzati.
Chi guida ha bisogno di chi lo segua affinché la danza appaia fluida e senza difetti.
In genere, i dipendenti affettivi danno di sé stessi molto più di quanto ricevano in cambio.
Come una ballerina generosa ma triste, la dipendente affettiva si ritrova così perennemente bloccata sulla pista da ballo, sempre in attesa della prossima canzone, in cui spera ingenuamente che il partner capisca finalmente le proprie esigenze.
Purtroppo, non succede mai.
I dipendenti affettivi per natura danno, sacrificano e si consumano nel desiderio di rispondere ai bisogni e ai desideri altrui.
L’istinto naturale alla compiacenza li porta ad essere passivi e accomodanti verso il partner.
Anche se i narcisisti sono tipicamente egoisti, egocentrici e controllanti, quando sono in coppia con una codipendente sono in grado di diventare dei ballerini eccezionali.
Come leader naturali e maestri di quella danza delirante, le loro ambizioni sono focalizzate solo a soddisfare i propri bisogni e desideri, ignorando completamente la partner.
Le dipendenti affettive vivono il partner come profondamente attraente, soprattutto per la loro audacia, il fascino, la sicurezza e la personalità dominante.
I narcisisti, a loro volta, sono contenti della scelta del loro partner, poiché trasudano pazienza, disponibilità e la voglia di aiutarli a trovare la grandezza e il riconoscimento che sentono di meritare.
Con questo incastro, la danza appare incredibilmente perfetta – almeno all’inizio.
I narcisisti controllano e conducono la danza perché sono naturalmente e prevedibilmente attratti dalla partner, la quale manca, a volte inconsapevolmente, di autostima e fiducia.
Con una compagna così ben assortita, i narcisisti sono in grado di controllare sia la partner che la danza.
Al pari della partner codipendente, anche il narcisista viene attratto in un ballo che gli è profondamente familiare: qualcuno che gli permetta di condurre la danza e, allo stesso tempo, gli permetta di sentirsi al comando, competente e apprezzato.
Il narcisista si sente maggiormente a proprio agio quando viene incoraggiato o gli viene permesso di ballare in modo audace e deciso e allo stesso tempo di attirare l’attenzione e la lode degli altri.
Avendo poca o nessuna esperienza precedente con partners che si relazionano sulla base di un reciproco rispetto, le dipendenti affettive rifiutano spesso "gli inviti a ballare" fatti da persone sane.
Senza autostima o sentimenti profondi relativamente al proprio valore personale, in realtà le codipendenti hanno paura di "ballare" con un partner che si doni vicendevolmente e che ami incondizionatamente.
Ballare con una persona così provocherebbe un intenso disagio e uno stato di estrema confusione.
Quando una dipendente affettiva e un narcisista si incontrano, la danza si svolge in modo impeccabile.
Il narcisista mantiene il comando senza sforzo, mentre la dipendente affettiva lo segue automaticamente e volentieri.
I ruoli sembrano naturali proprio perché li hanno praticati per tutta la vita.
La danza è perfettamente coordinata: il partner dipendente rinuncia istintivamente al proprio potere e il partner narcisista si nutre di quel potere e di quel controllo.
Nessuno calpesta i piedi dell’altro.
È una danza senza errori.
L’attrazione magnetica che si crea e mantiene insieme ballerini codipendenti e narcisisti apre la strada a un’esperienza esplosivamente piacevole e allo stesso tempo stranamente familiare.
La dipendente affettiva confonde la cura e il sacrificio con la lealtà e l’amore.
E perché dovrebbe pensare il contrario?
Questa è stata la sua esperienza di vita in tutte le relazioni, a partire da quelle vissute nella famiglia d’origine.
Tuttavia, sebbene orgogliose della propria incrollabile lealtà e dedizione, le dipendenti affettive finiscono sempre per sentirsi poco apprezzate e abusate.
Questa ballerina desidera essere amata, ma, a causa del proprio compagno di ballo, i suoi sogni non si realizzeranno mai.
Con il cuore a pezzi e l’identità dissolta, le codipendenti ingoiano silenziosamente e amaramente la propria infelicità, mentre ballano disperatamente verso la finale della gara di ballo.
La dipendente affettiva è convinta che non troverà mai un compagno di ballo che la amerà per quello che è e non per quello che può fare per lui.
Nel corso del tempo, resta bloccata in uno schema di dare e sacrificarsi, senza la possibilità di ricevere mai lo stesso dal proprio partner.
Queste ballerine perfette, tuttavia, fingono di godersi la danza, nutrendo sentimenti sempre più profondi di rabbia, risentimento e tristezza.
Con il tempo, la loro identità viene erosa sempre più profondamente e quello stato di tristezza può arrivare a trasformarsi in una vera e propria disperazione.
Tuttavia, quella ballerina continua a ballare.
Non per la gioia di farlo, ma perché ballare con un narcisista è per lei familiare e naturale.
Ci vuole molto coraggio per interrompere quella danza delirante e abbandonare la pista.
Ci vuole la capacità, per quella ballerina, di rendersi conto di avere il diritto ad essere amata per quello che è e non per quello che fa.
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