Ci sono situazioni nelle quali l’abuso messo in atto dal narcisista è talmente intollerabile da spingere la vittima ad agire il distacco.
In questi casi, la quota di rifornimento narcisistico inevitabilmente si riduce, costringendo il narcisista a mettere in atto delle strategie compensatorie e risolutive dell’improvvisa mancanza e conseguente stato di astinenza. L’obiettivo è quello di evitare la totale cessazione di rifornimento narcisistico.
A tal fine, il narcisista si premura innanzitutto di isolare la vittima dalla propria cerchia di amicizie e contatti in generale, assicurandosi di averne la totale attenzione e di evitare così qualsiasi interferenza possa rinforzare la decisione della vittima di liberarsi dal giogo perverso della relazione abusante. In quel momento inizia la macabra danza del riaggancio:
“Ho capito il male che ti ho fatto e so che questa volta devo davvero cambiare”. Un persona empatica, di più: una persona sana, ha una grande fiducia nella possibilità di cambiamento di un essere umano e crede sempre fermamente che ci sia qualcosa di buono in ognuno. Enfatizzando le proprie asserzioni, il narcisista rimanda alla vittima un senso di consapevolezza rispetto alla profondità della ferita che ha inferto, dimostrando quanto seriamente prenda in considerazione la sofferenza causata. In realtà, dentro di sé il narcisista proverà un’intensa, estrema rabbia, confrontandosi con l’audacia della vittima di voler mettere fine alla relazione.
Frasi quali “come siamo arrivati fin qui? abbiamo superato tante difficoltà” ecc., non faranno altro che riportare alla memoria della vittima l’intensità dei momenti tipici della fase dell’idealizzazione, indebolendo la sua decisione di andarsene. Inoltre, questo tipo di aggancio dà alla vittima la possibilità di aprire un chiarimento: ed è esattamente ciò che vuole il narcisista. Sa perfettamente che, esattamente nel momento in cui si apre la danza del confronto, la vittima sta tornando. Il narcisista lascerà che tutte le rimostranze, le accuse, le ferite e le lacrime della vittima lo inondino, e tollererà ciò che per lui è intollerabile: la critica. Lo farà per un unico scopo: assicurarsi ancora una volta il prezioso rifornimento narcisistico che solo una persona empatica sa fornire.
Il narcisista lascerà che la vittima pensi di poter ancora esercitare un’influenza su di lui con frasi quali “dimmi cosa posso fare per recuperare ed io lo farò!”. Lascerà che la vittima elenchi tutti gli aspetti della relazione che necessitano un cambiamento, annuirà con aria contrita, sofferente, responsabile, e lascerà che la vittima creda ad una possibile rinascita, questa volta su basi solide e concrete.
La drammatica verità è che, superata la breve fase di love-bombing, la vittima ricadrà in uno stato di abuso, triangolazione, paura, angoscia abbandonica, svalutazione. Si confronterà ancora ed ancora con l’inconsistenza di una relazione basata esclusivamente sull’abuso.
L'unica via di salvezza diventa il No-Contac assoluto.
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