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Immagine del redattoreDr.ssa Caudia Scarpati

LA RANA E LO SCORPIONE

Aggiornamento: 27 nov 2019

Nel racconto che segue, ci troviamo di fronte ad una delle metafore che più spesso utilizzo in terapia quando parlo di relazioni abusanti. La maggior parte delle persone si sofferma sul comportamento dello scorpione. Tuttavia, quello che mi ha sempre maggiormente colpito è il comportamento della rana. È vero: lo scorpione lusinga la rana e la rassicura che non le farà del male. Ma la rana conosce perfettamente la natura dello scorpione. Eppure, decide di fidarsi.


Quante volte una vittima sceglie di credere al proprio carnefice, pur conoscendo esattamente l'esito di quella scelta? Quante volte decide di credere alle parole, ignorando deliberatamente i fatti?


"Una rana stava serenamente sguazzando in un fiume quando ad una sponda si avvicinò uno scorpione. – Devo passare dall’altra parte – disse – Ma non so come fare, io non so nuotare e se provo affogherò. Tu potresti aiutarmi trasportandomi sul tuo dorso? Te ne sarei molto grato. La rana perplessa rispose: – Ma se io ti lascio salire sul mio dorso tu potresti pungermi ed uccidermi! Lo scorpione rassicurò la rana: – Non ti preoccupare, perché dovrei farlo? Se ti pungessi morirei anch’io perché affogheremmo entrambi nel fondo. La rana si sentì rassicurata dalle spiegazioni dello scorpione e lo fece salire. Quando furono a metà del fiume, lo scorpione punse la rana. La rana, stupita dal gesto dello scorpione, mentre stava affondando insieme a lui trovò la forza di chiedergli: “Ma perché l’hai fatto? Adesso moriremo entrambi?” Lo scorpione rispose “Non ho potuto farne a meno, questa è la mia natura”.

Esopo




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