top of page
Immagine del redattoreDr.ssa Caudia Scarpati

IL SILEZIO DEL NARCISISTA, L'ATTESA DELLA VITTIMA

Il silenzio del narcisista è la più crudele delle armi che sia in grado di utilizzare ed è quella che, più di ogni altra, condizionerà il comportamento della vittima.


Perché un narcisista si avvale del silenzio? In primo luogo, nel momento in cui interrompe ogni contatto con la propria vittima, può ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo. Nella fase del silenzio, un narcisista non deve fare assolutamente nulla: può semplicemente stare immobile, lontano dalla vittima, e continuare ad ottenere intense reazioni emotive.

Una dipendente affettiva non accetterà il silenzio dicendosi “Va bene, sarà impegnato… ci sentiremo quando potrà… io, intanto, continuo la mia vita”.

i dipendenti affettivi non lo fanno mai. Nel silenzio iniziano a pensare che sia successo qualcosa (soprattutto comparando quella fase alla precedente, quella dell’idealizzazione e del love bombing) e molto rapidamente inizieranno a pensare che quel “qualcosa” sia a loro carico. Una persona affettivamente dipendente inizierà a fare qualsiasi cosa per cercare di comprendere cosa sia accaduto e porvi rimedio. In poche parole, questo semplicemente significa che la vittima non continuerà la propria vita salvaguardando se stessa, ma porterà rifornimento narcisistico di altissima qualità pur non ricevendo alcuna risposta.


Inoltre, dopo essere stata sottoposta a numerosi e ripetuti episodi di questo tipo, una vittima diventerà estremamente sensibile anche alla più minima forma di silenzio e farà di tutto per cercare di evitare che si ripresenti, entrando in uno stato di attivazione e di allerta costante. Inizierà a fare supposizioni ed anticipazioni su tutto quello che potrebbe riattivare la risposta del silenzio, analizzando ogni proprio minimo movimento per evitare che questo determini una nuova frattura.

In questo senso, l’abuso compie la propria parabola devastante: pur nell’assoluta immobilità del carnefice, la vittima attiva ed alimenta l’erosione della propria identità per evitare un nuovo episodio abusante. E proprio nel momento in cui cerca di proteggersi dal dolore, compiacendo il proprio aguzzino, la vittima ne compie il sadico disegno.

Promemoria: l’amore è qualcosa che si dimostra, non che si dice.




Comments


bottom of page