Una delle ragioni per le quali un narcisista sceglie una vittima empatica è proprio rappresentata dalla sua insaziabile necessità di sapere e comprendere.
Il narcisista è perfettamente consapevole di questo bisogno e lo usa a proprio vantaggio. Nel momento in cui decide di abbandonare la vittima, un narcisista si è già precedentemente organizzato per agganciarne una nuova; si attiverà quindi per far sì che la ex partner ne venga a conoscenza, basandosi proprio sul fatto che la vittima ideale del narcisista non può fare a meno di mantenere uno sguardo costante su tutto ciò che lo riguarda. Attraverso falsi profili (Facebook, Twitter, Instagram) la vittima andrà ossessivamente e compulsivamente a controllare ogni movimento del narcisista. Perché lo fa? Cosa determina questo disperato bisogno di mettere in atto un cyber-stalking doloroso, inutile, masochistico?
In primis, la vittima ha bisogno di sapere se il narcisista è felice nella sua nuova relazione; è stata sottoposta ad una drammatica esperienza di svalutazione e questo la porta non solo a dubitare di se stessa, ma anche a chiedersi se e come sia possibile che il narcisista sia già così felice con un’altra. I pensieri si susseguono ossessivamente nella testa della vittima, alimentandosi ad ogni nuovo post, stato, fotografia, in un vortice di patologica dipendenza.
Quello che va ulteriormente ad aggravare questa implicita triangolazione è il fatto che la nuova vittima, a sua volta inconsapevole, inizi a postare foto, frasi e stati inerenti la sua nuova meravigliosa storia d’amore. Questo muove nella ex vittima la riattivazione del ricordo della fase dell’idealizzazione, elicitando uno stato di bisogno, nostalgia e rimpianto.
La vittima brama disperatamente il ritorno del narcisista, chiedendosi quanto durerà la nuova fiamma. Immaginerà doti “magiche” nella rivale, doti che – solo nella propria testa – teoricamente permetterebbero la continuazione della fase dell’idealizzazione nel tempo. La vittima proverà parimenti a convincersi che anche per la rivale arriverà il momento della svalutazione, della triangolazione e dell’abbandono. Ma allora… perché continua a fare stalking sulle pagine del narcisista e a cercare disperatamente informazioni su di lui e sulla sua nuova vittima?
La verità che sottende le ragioni del cyber stalking sta nelle motivazioni stesse che hanno permesso la relazione d’abuso. La vittima di un narcisista viene da esperienze di abuso affettivo, ha appreso codici familiari nei quali amore ed abuso erano sinonimi, ha strutturato il linguaggio della dipendenza traducendolo in amore, devozione, disponibilità e generosità. Nel momento in cui inizia la relazione con il narcisista, proprio grazie alla fase dell’idealizzazione, la vittima vede quel vuoto interiore dissolversi: anzi, peggio, colmarsi. Crede di aver dato riposta ad anni di solitudine, di incomprensioni, di tentativi goffi e malriusciti di accettazione.
Il cyber stalking mantiene in vita quella illusione, in un movimento distorto di appartenenza, con l’unico obiettivo di annullare quel vuoto, di non sentire quanto male fa. Il cyber stalking copre sì il dolore a breve termine, ma condanna la vittima ad un supplizio tantalico senza fine.
La risposta, la soluzione, la via d’uscita è solo e sempre una: No Contact.
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