La madre è il primo amore di una figlia.
È la porta che apre al mondo, alla vita e a se stessa.
Ognuno di noi conosce inizialmente se stesso proprio attraverso le interazioni con i genitori, in particolare con la madre.
In maniera istintiva, desideriamo il suo contatto fisico ed emotivo, la sua protezione, il suo riflesso empatico dei nostri sentimenti, dei nostri desideri e dei nostri bisogni.
Tutto questo ci dice chi siamo e quale è il nostro valore.
Una madre narcisista non riesce ad entrare in empatia con il proprio figlio, danneggiandone profondamente lo sviluppo psico-affettivo.
Come Narciso nel mito greco, una madre narcisista vede solo il riflesso di se stessa.
Non c'è confine tra lei e i suoi figli, che non può vedere come individui unici degni di amore, ma unicamente come estensione del proprio Sé.
Gli aspetti che caratterizzano il disturbo narcisistico di personalità variano in termini di gravità, ma compromettono inevitabilmente la capacità di un narcisista di fare il genitore.
Vediamo, quindi, quali sono le principali caratteristiche e le più gravi conseguenze derivate dall'avere una madre narcisista.
Noterete che tali aspetti relazionali si ripetono inconsapevolmente poi nelle relazioni adulte di quella che un tempo è stata figlia.
Questo avviene perché, secondo il meccanismo della coazione a ripetere, tali dinamiche diventano familiari e nell'abuso, paradossalmente, ci si sente a casa.
1) MANCANZA DI CONFINI
A causa della mancanza di confini, le madri narcisiste tendono a vedere le proprie figlie sia come minacce che come estensioni del proprio ego.
Attraverso il controllo e la critica costante, cercano di plasmare la figlia in una versione di se stesse o del proprio Io idealizzato.
Allo stesso tempo, proiettano sulla figlia non solo aspetti indesiderati e negati di sé, come l'egocentrismo, l'ostinazione, l'egoismo e la freddezza, ma anche tratti negativi della propria madre.
Possono preferire i figli maschi, pur facendo comunque del male al figlio in altri modi, ad esempio attraverso quello che viene definito incesto emotivo.
2) DISTANZA EMOTIVA
In una madre narcisista manca completamente la capacità di offrire uno spontaneo conforto emotivo, così come mancano la vicinanza, la cura e la tenerezza.
Le madri narcisiste possono prendersi cura delle esigenze fisiche della figlia, ma la lasciano emotivamente priva di qualsiasi presenza.
La figlia può non rendersi conto di ciò che le manca, ma desidera il calore e la comprensione della madre, quelle che può sperimentare con gli amici o i parenti o veder realizzate in altre relazioni madre-figlia.
Non impara a identificare e valorizzare i propri bisogni emotivi, né sa come soddisfarli.
Ciò che rimane è il vuoto e/o l'ansia, la sensazione che manchi qualcosa, l'incapacità di nutrirsi e di consolarsi.
Può cercare di colmarlo in altre relazioni, ma spesso il modello di indisponibilità emotiva si ripete.
3) ABUSO NARCISISTICO
Gli abusi narcisistici, tra cui la vergogna e il controllo ripetuti, minano l'identificazione di una giovane ragazza, creando insicurezza e bassa autostima.
Non può fidarsi dei propri sentimenti e dei propri impulsi e conclude che è colpa sua se la madre è scontenta di lei.
Non sa che una madre narcisista non sarà mai soddisfatta.
In casi gravi di abuso emotivo o fisico o di negligenza, una figlia può sentire di non avere alcun diritto di esistere, che è un peso per sua madre e che non sarebbe mai dovuta nascere.
In questo modo, non imparerà a proteggersi e a difendersi e, contemporaneamente, non sarà in grado di riconoscere i maltrattamenti che subisce in seguito nelle relazioni adulte.
4) VERGOGNA
La figlia di una madre narcisista raramente, se non addirittura mai, si sente accettata semplicemente per il fatto di essere se stessa.
Deve scegliere tra il sacrificio di se stessa e la perdita dell'amore di sua madre: un modello di abnegazione e di accomodamento che verrà poi riproposto come forma di dipendenza affettiva nelle relazioni adulte.
Il suo vero sé viene rifiutato, prima dalla madre e poi da se stessa.
La conseguenza è una vergogna interiorizzata, una vergogna tossica, basata sulla convinzione che il suo vero sé non è amabile.
Come potrebbe essere degna di amore se la sua stessa madre non la amava e non la accettava?
5) CONTROLLO
I narcisisti controllano e manipolano i bisogni, i sentimenti e le scelte dei loro figli quando possono, e lo prendono come un affronto personale che merita una punizione quando non possono.
Queste madri vogliono che la loro figlia sembri e sia la migliore "secondo loro", ma paralizzano le loro figlie proprio attraverso la critica e il controllo.
Queste madri cercano di vivere attraverso la figlia, che vedono come un'estensione di se stesse.
Vogliono che si vesta e si comporti come loro, e che scelga fidanzati, hobby e lavori che loro stesse sceglierebbero.
"Per il bene della figlia", potrebbero proibire o criticare qualsiasi cosa la figlia voglia o desideri, minare la sua capacità di pensare con la propria testa, di sapere cosa vuole, di scegliere per se stessa e di perseguirla.
La loro attenzione per la figlia è accompagnata dalla loro invidia e dalle loro aspettative di gratitudine e di rispetto.
Nelle relazioni tra adulti, queste figlie spesso si trovano a controllare le relazioni o si ritrovano in inutili lotte di potere.
Guarire dalla profonda ferita emotiva derivante dall'essere cresciuta con costanti sentimenti di rifiuto e vergogna richiede tempo e fatica.
E' necessario partire dal riconoscimento e dalla comprensione del fatto che i messaggi di vergogna e le convinzioni trasmesse da madre in figlia sono false.
Sostituire la voce materna interiorizzata, negativa e critica, con l'autoconsapevolezza e l'autostima.
Tale recupero comporta sia la guarigione del passato che l'apprendimento di nuove abilità per superare la dipendenza affettiva.
L'unica strada è quella di diventare madri di se stesse.
Madri buone, amorevoli ed empatiche di se stesse.
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La Dr.ssa Claudia Scarpati è Psicologa Psicoterapeuta Relazionale ed è specializzata nell'aiutare le persone coinvolte in relazioni tossiche ad uscire dall'abuso.
Propone un percorso di Psicoterapia per Guarire dalle Relazioni Disfunzionali a Roma, in zona Eur.
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