Quanti di voi hanno impostato la propria vita sull’essere compiacenti verso gli altri?
Le persone compiacenti in realtà mentono continuamente proprio nel momento in cui fanno cose che in realtà non vogliono fare, si fanno piacere cose che non piacciono loro, accettano esperienze che non vorrebbero, e tutto questo al fine di farsi accettare dagli altri.
Una delle esperienze più significative in questo senso è quella per la quale poniamo i nostri confini ed accettiamo il rischio di essere rifiutati.
Costruire confini ha un valore estremo per noi stessi e, solitamente, siamo costretti a definirli proprio perché – precedentemente – non siamo stati autentici.
Gli altri non sono quindi consapevoli di aver superato i nostri confini.
Nel momento in cui pongo i miei confini entro in un’area di rischio rispetto alla possibilità di essere rifiutato e devo decidere se onorare me stesso o compiacere l’altro.
La paura di essere rifiutati ha origini profondamente arcaiche nel nostro cervello.
L’appartenenza è da sempre fondamentale per la nostra sopravvivenza ed essere rifiutati corrisponde, in un certo senso, a morire.
Pensiamo agli anni dell’adolescenza.
Molti di noi non hanno mai avuto il coraggio di parlare al ragazzo/a di cui erano innamorati, o alla persona più influente della scuola.
In questo modo abbiamo protetto noi stessi da qualsiasi possibilità di rifiuto, ma – sostanzialmente – abbiamo rifiutato noi stessi a priori.
In altri casi, abbiamo vissuto esperienze di rifiuto e abbiamo speso la nostra intera esistenza a cercare di evitare il ripetersi di quel vissuto.
Noi siamo programmati fin da piccolissimi a ricercare l’approvazione, in quanto essere accettati ci rimanda un senso di validità e ci garantisce che le persone da cui dipendiamo per la nostra sopravvivenza non ci rifiuteranno.
Tutto questo ci riporta alla strutturazione di una personalità compiacente.
Riflettete su questo: quanto tempo spendete nel restare immobili, rifiutando voi stessi aprioristicamente in modo da poter evitare qualsiasi rischio di essere rifiutati?
Ogni volta che vi esponete, che manifestate un’idea, un sentimento, un’intenzione, ogni volta che fate qualcosa, state rischiando di essere rifiutati. Rischiate di essere allontanati. Rischiate di perdere approvazione.
Ora: l’autostima si nutre della capacità di fronteggiare ed esperire qualsiasi tipo di emozione, anche la più terribile, e l’unico modo per evitare di essere rifiutati è nascondersi e mentire, accondiscendendo alle esigenze ed alle volontà altrui.
Tuttavia, così facendo, se è pur vero che stiamo evitando il rifiuto da parte degli altri, stiamo comunque mettendo in atto un rifiuto ancora più grave e profondo: quello di noi stessi si verso noi stessi.
L’unico modo per gestire la paura di essere rifiutati è strutturare la nostra autostima, proprio permettendoci l’esperienza di essere rifiutati.
Guardate quell’esperienza e rispondete ad essa onorando voi stessi: “Rifiutami o ignorami. Va bene. Sono in grado di rispettare me stesso/a. Rischiare il tuo rifiuto fa parte del gioco ed il gioco è il mio: è la mia crescita, la mia evoluzione, il rispetto dei miei valori ed ideali. Non rifiuterò me stesso/a solo per evitare che sia tu a rifiutarmi.”.
Dobbiamo renderci disponibili a perdere l’approvazione di qualcuno se vogliamo strutturare la nostra approvazione, la nostra autostima.
Rischiate di perdere l’approvazione di chiunque, ma non la vostra.
Accettare di poter essere rifiutati significa allora amare se stessi e onorare la nostra anima, la nostra identità, i nostri desideri.
Ovviamente, quello che succede nel momento in cui rispettate voi stessi, è ottenere approvazione estrema. Gli altri vi seguiranno, proprio perché state insegnando loro come trattarvi.
Ed invece di essere rifiutati a priori – quantomeno da voi stessi – in realtà starete creando esattamente la vita che desiderate vivere.
Essere rifiutati non significa nulla, è solo un pensiero che non dice nulla di voi stessi.
Dice invece molto della persona che vi ha respinti.
Esponete le vostre idee, i vostri sentimenti, la vostra arte, ed assumetevi il rischio di essere rifiutati.
Più vi renderete disponibili a questo, maggiore sarà la vostra autostima.
Ora: immaginate di poter vivere SENZA la paura di essere rifiutati:
Come vi sentireste? Cosa fareste?
Fatelo.
Ora.
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