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Immagine del redattoreDr.ssa Caudia Scarpati

COS’È L’AMORE PATOLOGICO?

Le nostre relazioni sono immagini speculari di ciò che siamo.

Riflettono il nostro modo di pensare e di sentirci.

Ciò che ci è stato insegnato durante l'infanzia viene spesso portato con sé nella vita adulta.

Le nostre esperienze modellano la nostra visione del mondo e, in ultima analisi, stabiliscono se ci consideriamo degni e amabili.

Quindi, se siamo cresciuti in un ambiente sano, allora i rapporti che abbiamo con noi stessi e con gli altri dovrebbero essere relativamente sani.

L'opposto vale se siamo cresciuti ricevendo un amore condizionato o un amore misto di indifferenza o vergogna.

Essere cresciuti in un ambiente tossico è spesso il prodromo di una bassa autostima, di una mancata percezione del valore di sé e di un ciclo di relazioni malsane.

Mentre, nelle situazioni equilibrate, viene insegnato che non si può amare qualcun altro finché non si è in grado di amare se stessi, ad alcuni è stato detto di amare se stessi senza che gli sia mai stato insegnato come fare.

Per coloro che sono cresciuti in un ambiente disfunzionale, il bisogno e la dipendenza spesso sostituiscono l'intimità e l’attaccamento sano.

Per queste persone, le relazioni sono spesso affrontate basandosi sulla speranza/illusione che il loro partner in qualche modo le "riparerà" o le completerà.

Le relazioni possono essere romanticizzate con la speranza di un finale da "favola" e qualsiasi investimento emotivo nella relazione viene confuso con l'emozione data dall’inseguimento e dalla conquista di quell'amore.

Quando una relazione finisce, spesso ne viene ricercata rapidamente un’altra.

Le persone possono convincersi che "questa volta le cose andranno diversamente" o "questa volta le cose andranno bene".

Sfortunatamente, l'illusione senza la consapevolezza di sé o il cambiamento positivo delle proprie abitudini predispone unicamente al ripetersi di un ciclo relazionale malsano nel migliore dei casi, e un comportamento autolesionista nel peggiore dei casi.

Alcune teorie descrivono la Dipendenza Affettiva, o amore patologico, come un comportamento simile ad altre dipendenze.

La fase della conquista è caratterizzata da uno stato euforico e anestetizza il dolore per un breve lasso di tempo.

Poi, arriva l'inevitabile fase di down, durante la quale si diventa disillusi dal proprio partner, o si prova vergogna, mettendo di nuovo in moto il ciclo patologico per il quale si tenta disperatamente di evitare il dolore.

Quello stesso dolore che, inconsapevolmente, guida ogni comportamento del Dipendente Affettivo.

Il modello comportamentale che crea la Dipendenza Affettiva ha come temi di fondo la mancanza di autostima, il bisogno di convalida da parte degli altri e la paura dell'abbandono.

Ciò che muove il ciclo relazionale è spesso il bisogno di sentirsi degni e apprezzati, o anche solo semplicemente di sentirsi.

Sentirsi intorpiditi o vuoti sono esperienze molto frequenti nelle Dipendenti Affettive; in queste fasi, l’adrenalina provocata dall’essere in una nuova relazione permette di provare sentimenti positivi, anche solo per brevi periodi.

Una volta che il momento euforico passa, lo stato di vuoto va a scatenare un ennesimo ciclo disfunzionale al fine di evitare di sentirsi soli o vuoti.

COME USCIRNE

È fondamentale fare pace con se stessi.

Il perdono è uno dei più grandi atti di amore che possiamo regalarci.

Coloro che sono bloccati in un ciclo di senso di colpa o di vergogna sono più inclini a comportamenti di auto-sabotaggio, cercando esperienze che convalidino l'opinione negativa di sé.

Coloro che sono bloccati in un rapporto malsano con se stessi sono anche più propensi a cercare ripetutamente altre relazioni malsane, convalidando ulteriormente i propri sentimenti.

Questo diventa di per sé un ciclo tossico che richiede consapevolezza e accettazione perché il cambiamento avvenga.

Siate oneste con voi stesse e con l’origine del vostro dolore.

Ovunque sia il vostro punto di partenza, iniziate da lì e imparate gradualmente a nutrire voi stesse lungo il vostro percorso.

Imparate a darvi la convalida di cui avete bisogno, a stabilire confini sicuri e a sostenere il vostro viaggio con l'incoraggiamento che potreste non aver ricevuto prima nella vita.

Capire perché quei modelli disfunzionali si sono cristallizzati o anche semplicemente come sono iniziati, è fondamentale al fine di costruire la nostra consapevolezza rispetto ai motivi per i quali ci sentiamo in determinati modi, o come i nostri sentimenti hanno guidato le nostre scelte nelle relazioni.

Fate un inventario della vostra storia e delle vostre abitudini.

Siate oneste con voi stesse e con la vostra storia personale.

Molte volte, ciò che è stato modellato in precedenza nella vita può essere imitato per tutta l'esistenza, nel bene e nel male, proprio perché quel comportamento è stato appreso.

Se c'è una storia di dipendenza affettiva nella vostra famiglia, riconoscerla è il primo passo per porre fine a quel ciclo patologico.

A volte può essere difficile andare avanti se ci si sente bloccati o non si è sicuri di come procedere.

Forse siete confusi sulla consapevolezza di voi stessi o state lottando per raggiungere l'accettazione.

Oppure potete sentirvi insicuri sulle abitudini comportamentali e relazionali che portate avanti da sempre e se sono proprio queste che stanno boicottando la vostra felicità.

Chiedere aiuto e parlare con qualcuno che comprenda la vostra situazione può aiutarvi allora a creare confini sani, a costruire una solida consapevolezza di sé e a fare scelte più sane per voi stessi.




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