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Immagine del redattoreDr.ssa Caudia Scarpati

CONFRONTARSI CON UN NARCISISTA

Aggiornamento: 7 nov 2019

La comunicazione tipica del narcisista si basa regolarmente su alcuni elementi specifici: la negazione, lo spostamento e la deformazione dei vissuti.

Inevitabilmente, la vittima si trova coinvolta in un confronto senza senso, completamente ignara ed indifesa di fronte allo stile comunicativo del partner.

Nel momento in cui la vittima decide comunque di approfondire il confronto con il narcisista, gestendo le insidie del gaslighting, potrebbe però trovarsi di fronte ad un altro dei tipici tranelli comunicativi del narcisista: la Distrazione. Laddove, infatti, il narcisista si trovi ad essere messo sotto accusa dalla vittima, avrà bisogno di creare uno stato di distrazione per evitare che la rabbia della vittima gli si riversi completamente addosso. Ciò che per lui è intollerabile non è tanto il fatto di essere messo sotto accusa, quanto l’assoluta inaccetabilità del fatto che la vittima possa “segnare un punto” nel tabellone del confronto.

A tal proposito deve necessariamente portare, all’interno della comunicazione, una serie di elementi di distrazione; i più tipici sono due: la fuga, intesa in senso reale e fisico: un reale allontanamento dal luogo del confronto; la rabbia, ossia un intenso, estremo e violento sfogo finalizzato ad annichilire e spaventare la vittima e ad annullarne le reazioni. Analogamente, il narcisista potrà ignorare i messaggi della vittima o sbatterle il telefono in faccia e non rispondere più per ore.

L’obiettivo è semplicemente uno: far sentire la vittima colpevole di aver creato quello stato di rabbia ed indurla a cercare di riparare lo strappo emotivo che si trova di fronte. Il narcisista distrae così la vittima dal suo dolore, fa sì che dimentichi le motivazioni che l’hanno spinta al confronto, e riorienta la luce del rapporto su di sé.

È di nuovo lui il protagonista: lui con la sua furia da placare, lui con il rapporto da recuperare, lui con quel silenzio da interrompere e quelle parole di nuovo da meritare. Lui: salvo dalla critica, idealizzato ed intoccabile, mentre la vittima è di nuovo all’angolo, dimentica delle proprie ferite nell’illusione di prendersi cura delle ferite altrui.


Quante volte, da bambina, hai cercato di farti perdonare dalla tua mamma o dal tuo papà, pur non comprendendo esattamente cosa avessi fatto di così sbagliato?




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